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STEFANO PARISI

Event Details

  • From: 08/10/2016
  • To: 29/10/2016
  • Starting at: 17:00
  • Finishing at: 18:30

Address

  • Spazio 53
  • Piazza Duomo 53
  • Voghera

VARIAZIONI EXPO

Expo 2015 è stato un grande evento internazionale che per molti mesi ha posto l’Italia, e Milano in particolare, al centro del mondo: è naturale che sia stato quindi uno di quei luoghi in assoluto più fotografati del pianeta non solo per l’eccezionalità dell’evento ma perché, per la sua stessa struttura ─ una sorta di grande luna-park se pure mirato a un obiettivo umanistico, la riflessione sull’uso e la distribuzione del cibo sulla Terra ─ si presentava come un luogo estremamente fotogenico. Le architetture effimere e fuori dal comune e le manifestazioni che vi si svolgevano hanno incantato milioni di visitatori che indistintamente hanno realizzato miliardi di immagini, cercando di fermare sui monitor dei cellulari o delle fotocamere amatoriali gli incanti delle situazioni.

Allo stesso modo Expo è stata una palestra per i fotografi di professione e coloro tra questi che si sono cimentati con l’evento hanno prodotto lavori diversi che oscillano dal reportage sociale, fotografie che hanno come soggetto principale la gente e gli operatori che hanno vissuto l’esperienza, alla fotografia di paesaggio, incentrata appunto sulla eccezionalità dei luoghi e ambienti inventati e costruiti per l’occasione, fino alle trasfigurazioni astratte degli stessi.

Stefano Parisi, fotografo con esperienze di ricerca consolidate, ha prediletto una strada composita tra la fotografia di ambientazione e il classico reportage umanistico. Del suo lavoro su Expo ha selezionato una ventina di immagini accuratamente divise in parti uguali tra bianco e nero e colore volendo sottolineare in questo modo una sorta di sintesi tra le une, realizzate su pellicola, e le altre, quelle a colori, realizzate in digitale. Questo aspetto, che sembrerebbe una mera nota operativa, riguarda invece il problema del linguaggio perché è noto che in fotografia le scelte tecnico-operative sono importanti non tanto per il risultato immediato e oggettivo del manufatto fotografia quanto per il significato formale che determina e contraddistingue il prodotto visivo stesso.

Ecco allora che nelle fotografie a colori è evidente la scelta dell’autore di cogliere atmosfere e sensazioni visive travalicando il realismo descrittivo di padiglioni e ambienti e cercando dentro di essi segni, accostamenti, citazioni che, pur nella quasi astrattezza di certe immagini, riportano sempre all’esperienza umana: la presenza dell’uomo in ambienti così atipici, più che vedersi, si intuisce da alcuni segni disseminati come tracce che riempiono di senso luoghi e ambienti dall’apparenza a volte surreale.

Nelle fotografie in bianco e nero invece la presenza umana è molto consistente e anima questi luoghi così come sono stati vissuti: Parisi ha cercato spesso inquadrature insolite che gli consentissero di far dialogare le persone e i luoghi. In fin dei conti se l’obiettivo principale della grande kermesse è stato quello di portare uno dei problemi fondamentali dei nostri tempi ─ quello del cibo, della sua produzione e distribuzione ─ al centro di un dibattito internazionale avendo come protagonista la gente comune in un contesto straordinario, le fotografie di Parisi non fanno che riflettere su questa importante esperienza.

Pio Tarantini

Qui le foto dell’inaugurazione.

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