Ogni fotografo esprime la propria creatività quando riesce a produrre immagini di soggetti conosciuti in maniera diversa da come sono stati rappresentati fino ad allora, mediante tecniche diverse oppure con stili diversi. Creatività è dunque la capacità di effettuare una rappresentazione originale della realtà: nella serie delle “Ciclopsie” Beppe Bolchi crea un’immagine dal forte impatto grafico partendo dal dettaglio di un soggetto e attraverso diversi cicli di rotazione dello stesso realizza l’immagine finale. L’utilizzo misto di tecniche tradizionali, digitali e di manipolazione dell’immagine, ha lo scopo di isolare un particolare per farlo assurgere a tema centrale di una composizione che potrebbe essere ricondotta al caleidoscopio, ma che in effetti rivaluta il particolare stesso e costruisce un insieme che ci propone il soggetto originario sotto luci ed angolazioni inaspettate, a volte irriconoscibili ad una valutazione superficiale.
Si possono allora scoprire nuovi ritmi e prospettive di aspetti comunque reali. Può essere anche considerato un gioco, ma uno di quelli che ci fa ragionare, che ci propone nuovi spunti di analisi, che ci segnala la straordinaria capacità del nostro cervello se stimolato da nuove sensazioni. In questo modo, Bolchi ci costringe a osservare la realtà con occhi diversi, ad approfondire la nostra analisi visiva, ad acquisire nuove percezioni, a non fermarsi alle esperienze già vissute, ma ad andare sempre oltre, scoprendo nuovi spunti, nuove prospettive, nuove interpretazioni.
Le Ciclopsie esposte spaziano dalla Natura all’Architettura, dagli Addobbi Natalizi agli Spazi di Vita Quotidiana, sfidando l’osservatore a scoprire cosa in effetti si cela dentro queste composizioni, suggerendoci di guardare il mondo e le cose di tutti i giorni con occhi e spirito diversi, per proseguire a migliorare la magnifica esperienza del “saper vedere”.
Alcune immagini dell’inaugurazione